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Ortopirandellianità

“ Le somme e i multipli sopra di me; l'ortogonalità dentro di me. „ ( parafrasando Kant ) Il teorema di Pitagora ... "sbilenco" ! L'ortogonalità non è un assoluto. In questa figura la terna (o,u,v) induce la metrica del piano, ossia fornisce il criterio di "ortogonalità" e la distanza (visualizzata dalla ellisse dei punti unitari). Il procedimento di ortogonalizzazione e di metricizzazione indotto dalla scelta di una "base ortonormale" ( ... anche se visivamente "sbilenca" ) : http://w3.romascuola.net/gspes/0_1_i_modulo.html Dal punto di vista strutturale, dato un prodotto scalare S in uno spazio vettoriale euclideo E, anche (a,b) → S(φ(a),φ(b)) è un prodotto scalare in E, per ogni φ automorfismo dello spazio vettoriale E. Pertanto la "giusta" perpendicolarità è un concetto empirico. Gli assiomi hilbertiani di congruenza possono descrivere processi di movimento non corrispondenti a quelli otticamente familiari , una "Geometria Euclidea Distorta" ( ... Skew Euclidean Geometry, ... o ... Misdisplay Geometry ! ). Parrebbe esserci una forte riluttanza a rilasciar gli angoli retti alla balìa di un ottico ed empirico buon senso! ( vedi Cut the Knot )